Gioco del 1975 di Alex Randolph, è
fondamentalmente un astratto asimmetrico, della durata di circa 10-15
minuti, per soli due giocatori, da 8 anni in su.
MATERIALI E GRAFICA
Sono quei giochi che aperta la scatola
ci rimani male. Probabilmente usava così negli anni '70, ma qui
siamo al perfetto esempio di sovradimensionato. Poteva essere un
gioco tascabile, invece troviamo un bel tabellone dipinto vagamente a
prateria con due fiumi, 11 pedine in legno a forma di bisonte (o
lumacone, se le si gira), un birillone rosso che dovrebbe essere un
indiano e 4 cani. Tutto molto bello ma tutto troppo grande.
REGOLAMENTO
Chiaro, anche perché le regole sono di
una semplicità disarmante e più di tanto non si poteva sbagliare.
AMBIENTAZIONE
Una mandria di bisonti punta dritta al
villaggio indiano. Tu, con i tuoi fidi amici a quattro zampe, dovrai
impedire ai socievoli erbivori di radere al suolo le tende della tua
tribù e possibilmente anche la tribù stessa.
IL GIOCO
Il tabellone è diviso in una
scacchiera 11x7. Le ultime due file di quadretti, sui lati lunghi,
sono separate dalle centrali (11x5) da due fiumi stilizzati. I
bisonti partono dietro uno dei due fiumi e se anche uno solo arriva a
superare il secondo, raggiungendo così la fine del tabellone dalla
parte opposta, il giocatore che li controlla ha vinto la partita.
L'indiano parte invece schierato al centro davanti a un fiume –
quello opposto a quello dei bisonti – con i sui 4 cani a fianco, 2
per lato. Indiano e cani non possono attraversare i fiumi e rimangono
quindi sempre nelle 11x7 caselle centrali.
I giocatori muovono uno alla volta, una
singola pedina, iniziando dai bisonti. I quadrupedi sovrappeso
muovono di una singola casella, in linea retta, come i pedoni degli
scacchi. L'indiano di una casella in ortogonale o diagonale, come il
re. I cani di quante caselle si vuole, ortogonale o diagonale, come
la regina. I cani possono fermare un bufalo piazzandovisi davanti,
l'indiano li “cattura” (elimina dal tabellone) se finisce nella
loro casella.
I bisonti vincono se anche uno solo
arriva al di là del secondo fiume. L'indiano vince se impedisce
questa condizione.
RIGIOCABILITA'
I primi giorni ci rigiocherete senza
sosta, specie per capire come vincere con l'indiano. Poi la
semplicità delle regole e l'estrema linearità della partita lo
relegheranno ben presto al dimenticatoio.
DIPENDENZA DALLA LINGUA
Nessuna.
INNOVAZIONE
Nessuna. O magari nel '75 questa
liofilizzazione degli scacchi era una genialata, ma per il pubblico
odierno non è più di tanto impressionante.
INTERAZIONE
E' tutto una battaglia di finte e
calcoli. Non si scappa: l'esigua quantità di mosse e caselle ben si
presta a un rapido esercizio matematico che è poi il bello e lo
scopo del gioco.
PROFONDITA'
Per i gioco che è, alta. Le prime
partite vi verrà voglia di buttarlo dalla finestra, perchè pare
talmente sbilanciato da essere bacato. La mandria di bisonti vince
sempre e comunque, inesorabilmente. Il ruolo dell'indiano diventa il
più stimolante e inizierete a provare approcci diversi per fermare
i mammiferi in corsa. E ovviamente ci riuscirete, tanto bene che
presto sarà l'indiano ad archiviare il maggior numero di vittorie.
Allora il ruolo più stimolante passerà ai bisonti che dovranno
necessariamente inventarsi qualcosa di nuovo. Io mi sono fermato
quando ancora le vittorie del pellerossa erano in netto vantaggio, ma
suppongo che l'aver scelto 11 come numero di bisonti non sia casuale
e consenta di assestare i rispettivi successi attorno al 50%, con
giocatori di pari bravura.
PREGI / DIFETTI
Proponibile a chiunque, racchiude
l'essenza delle sfida cerebrale dei parenti più famosi e complessi,
concentrandola in soli 10 minuti. L'asimmetricità è un valore
aggiunto perché offre prospettive estremamente diverse ed aumenta la
longevità.
Di contro l'esiguità delle possibili
mosse e l'estrema semplicità possono stufare presto, lasciandolo
abbandonato sullo scaffale per molto tempo.
Probabilmente un formato tascabile ne
avrebbe esaltato le doti di filler portatile in tutti i sensi.
CONCLUSIONE
Piacevole sorpresa, con comunque un
buon rapporto profondità / complicazione. Mi sono divertito per un
po', prima con l'indiano, poi con i bisonti. Nella sua categoria di
peso ci sono altri giochi altrettanto validi e sicuramente più
“portatili” (Onitama, Mijnlieff).
tutte le immagini sono tratte da BGG (postate da Anthony Hemme, Dean, ) e sono state riprodotte pensando possano essere una gradita forma di promozione. Verranno rimosse immediatamente su semplice richiesta.
concordo in pieno :)
RispondiEliminaMolto divertente, soprattutto all'inizio. Astrattissima variante degli scacchi (aivoja a farci credere che sono indiano, cani e bufali ... qui abbiamo 11 pedoni, 4 regine ed un Re). All'inizio c'ho giocato tantissimo .. l'indiano ha cominciato a vincere "prima" e forse pure questo ha accorciato la vita al gioco che adesso è nell'armadio da un po' ....accanto a mijenlief :)
...prima o poi pero' sono sicuro entrambi ne usciranno per qualche partita veloce e divertente.
Ma ce ne sono anche di meno portatili come Billabong.
RispondiEliminaAd ogni modo grande gioco ad informazione completa.
Altri 2 giochi particolarmente compatti (si potrebbe fare un'articolo sui questa categoria di giochi) che consiglio caldamente sono Plateau e Axiom.
...anche Duke è portabilissimo... ma ha un rapporto Peso/Potenza devastante... :)
RispondiEliminaMumble, mi ricorda tantissimo il terribile “la volpe e le oche”, anche quello un gioco asimmetrico dove una volpe deve mangiare delle oche per vincere (salto della dama) e le oche devono bloccare la volpe senza farla più muovere.
RispondiEliminaSarà la ristrettezza delle regole del movimento delle oche ma non sono MAI riuscito a vincere contro mia figlia di 7 anni nel ruolo delle oche, si sbaglia una sola mossa e la partita è praticamente buttata.
Intreressante questo buffalo, penso che proverò a simularmelo in casa con qualche pedina.
Del temo che fu ricordo che io avevo, poi chissà che fine ha fatto, Tower. Altro gioco a metà tra dama e scacchi per nulla banale